giovedì 5 gennaio 2017

Più che un partito è un caserma

Torno un attimo su questa affermazione di Grillo dal suo post di ieri 4 gennaio: <<Noi non aspettiamo il terzo grado di giudizio, chi non rispetta i principi del M5S a cui ha aderito viene messo alla porta>>
E poiché, come da codice etico, nel Mov. nessuno viene cacciato subito per un avviso di garanzia, ma si attende almeno la condanna in primo grado, è chiaro che la minaccia è rivolta a chi non si adegua alla linea del Capo. I cosiddetti principi. Ne sanno qualcosa le due dozzine di dissenzienti espulsi da quando i 5S sono entrati in parlamento.

E il famoso Führerprinzip, il principio di supremazia del leader utilizzato nella Germania nazista, secondo cui chi sgarra verrà cacciato. Serve ad impedire la nascita di minoranze interne. Ed è appunto per questo che nel M5S i dissenzienti vengono subito messi alla porta. In spregio alla legge del 2014 che tutela proprio i diritti delle minoranze all'interno delle associazioni di partiti. Ma il colmo è che Grillo spaccia tutto questo come una garanzia per i cittadini. Aver trasformato il secondo partito italiano in una caserma, è per lui motivo d' orgoglio.

Resta da chiedersi quali garanzie di rispetto della costituzione e dei diritti delle minoranze, darebbe un partito privo di democrazia interna dovesse andare al potere.

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