lunedì 30 maggio 2016

Renzi: "Toglierò il fumo dalle vostre cucine a gas"

Renzino mio non sa più cosa inventarsi per vincere le comunali. Speriamo i sondaggi risollevino un po' i candidati piddini in difficoltà, affinché lui non debba arrivare a questi estremi.

venerdì 27 maggio 2016

Ma i pericoli per la democrazia non vengono da un governo forte

I parlamentari della Camera saranno 630 anche dopo l' eventuale approvazione della riforma costituzionale.  Perciò la maggioranza sarà di 316 voti, la metà di 630 più uno.
Grazie al premio dell' Italicum, la lista vincente otterrà 340 seggi (il 55%). Solo 24 in più del necessario. Non mi sembra un divario cosi stratosferico, tale da rendere impossibile all' opposizione (278 seggi, i 12 mancanti sono quelli riservati agli italiani all' estero) di far passare qualche emendamento.
Si afferma che con quei numeri, la maggioranza si eleggerà il PdR e i membri del Csm da sola. Ma si dimentica che questi ultimi saranno eletti per due terzi dal giudiziario e solo un terzo dal parlamento. Mentre l' elezione del PdR avverrà com' è ora, ossia con maggioranza dei due terzi per i primi tre scrutini. Dal quarto la maggioranza richiesta passa ai tre quinti, mentre solo dopo l'ottavo scrutinio si procederà a maggioranza assoluta.

Pericoli di svolte autoritarie cosi come paventate dai sostenitori del no, quindi non ne vedo. Anche perché in molte materie si voterà con voto segreto, dove le imboscate al governo non mancheranno di certo. Sicuramente, grazie al fatto che la maggioranza sarà costituita da una lista di partiti e non da una coalizione, la governabilità sarà assicurata. Ma la storia insegna che i pericoli per la democrazia non vengono da un governo forte, decisionista, bensi dal suo contrario: da un governo debole, frammentato e quindi incapace di decidere. La repubblica di Weimar insegna.

giovedì 26 maggio 2016

Tranquilli compagni, Renzi sta solo attuando il programma del PDS di Akel

Anzi, Occhetto voleva che il Primo Ministro avesse la facoltà di nominare e revocare i ministri! Cosa che Renzi non si è mai sognato di proporre.
Leggete qua: doppio turno con scelta esplicita del premier (praticamente un' elezione diretta). Fiducia data solo dalla Camera e Senato trasformato in camera delle regioni. Riduzione dei parlamentari. Premier con potere di nomina e revoca dei ministri.
Fosse passata una simile riforma, il PdR sarebbe stato condannato a fare da tapezzeria al Quirinale. Eppure non ricordo una levata di scudi di costituzionalisti all' epoca, contro quel progetto di riforma.



mercoledì 25 maggio 2016

De Gasperi, Spadolini, Ingrao, Gentile, don Sturzo unanimi "Voteremo SI al referendum!"

Già nel 1951 si parlava di abolire il bicameralismo riformando il senato. Si proponeva che fosse la sola camera a dare le fiducia al governo e che i senatori fossero eletti in maniera indiretta. Da notare, notizia in basso a dx, che anche il presidente della repubblica Einaudi andava in vacanza in Val d' Aosta. Ma non in una caserma come Renzi, bensi nel castello dell' industriale birraio Moretti
Vivesse ancora, anche il compagno Ingrao voterebbe si al referendum. Leggetevi cosa scriveva nel 1981
Anche Spadolini vuol riformare il bicameralismo
Idem don Sturzo
E non dimentichiamo De Gasperi, il quale proponeva addirittura di includere nel nuovo senato 40 senatori "di diritto". Vale a dire nominati








martedì 24 maggio 2016

Ma i voti dati alla sinistra valgono più degli altri

Leggo che nelle elezioni austriache, le campagne e i piccoli comuni alpini hanno votato in massa per il candidato di estrema destra Hofer, mentre a Vienna ha stravinto il verde Van der Bellen poi eletto premier. Idem alle recenti elezioni turche, dove Erdogan aveva stravinto nelle campagne e perso ad Istanbul ed Ankara. Anche Ahmadinejad, il brutto e cattivo ex premier iraniano, stravinse due volte grazie al voto di contadini mentre perse rovinosamente a Teheran. E che dire degli USA, dove, storicamente, i democratici stravincono nelle grandi città della costa, mentre i repubblicani negli stati agricoli del centro. E' risaputo che nei luoghi densamenti abitati, appunto nelle grandi città, dove le persone lavorano a stretto contatto con altre, le idee circolino, le opinioni si confrontino, la gente legga e s' informi di più, sia più acculturata. E che tutto questo porti inevitabilmente a un voto in maggioranza progressista. Nel contado invece, dove ci si informa e si legge di meno(magari perché non si ha il tempo per farlo, perché si lavora più ore)dove non vi è modo di confrontare con altri le proprie opinioni perchè si vive isolati e il primo vicino abita a 10 km, si tende ad essere più conservatori, più reazionari. Lezioni di trarre? I consensi raccolti dalla sinistra valgono di più, perché più meditati, provenienti da gente più informata. E' un vero peccato che in tutti i Paesi i voti si contino e non si pesino. Chissà se Renzino mio ha in programma una riforma costituzionale, tesa a stabilire che i voti dati al PD valgano il doppio degli altri? Sarebbe solo giusto.

sabato 21 maggio 2016

Travaglio smettila di censurare i video scomodi!

Incontro del ministro Boschi con gli studenti dell' Università di Catania. Tocca a un certo Alessio fare l' ultimo intervento. Il giovane parla per quasi 8 minuti, il doppio degli altri studenti, rivolgendo critiche durissime alla riforma costituzionale del governo. Poi la parola passa alla Boschi per le risposte e l' incontro finisce. Tutto bene, nulla da eccepire. Il giorno dopo però, cioè oggi sabato, Alessio diventa l' eroe di Travaglio che gli dedica l' articolo di fondo, mentre in altra pagina del giornale c' è il video dell' intervento del giovane MA NON LA RISPOSTA DELLA BOSCHI.
Capito quant' è falso quell' uomo? Altro che "libero e indipendente" come disse dalla Gruber rivolto a una deputata piddina, ma falso e bugiardo


Qui il video censurato da Travaglio con le sole domande del giovane.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/05/20/referendum-studente-alla-boschi-lei-fa-tour-propagandistici-in-atenei-ma-e-interrotto-dal-rettore/524376/


Qui il filmato con le domande del ragazzo E LA RISPOSTA DELLA BOSCHI

giovedì 19 maggio 2016

Ecco cosa accadrà se al referendum vinceranno i no

Ipotizziamo che il referendum lo vinca il no, e che il giorno dopo, mantenendo fede alla sua parola, Renzi salga al Colle per presentare le sue dimissioni.
Che accadrà poi?
Fatto un tentativo, andato a vuoto, di far cambiare idea a Renzi, Mattarella riceverà le delegazioni dei partiti per le consultazioni di prammatica. Due tre settimane di tempo, e poi il presidente incaricherà un esponente del partito di maggioranza relativa, il PD, indicatogli dai leader di quel partito.
La scelta sarà tra Serracchiani, Orfini e Guerini, il presidente e i due vice del partito. Se l' idea sarà quella di rappacificarsi con la sinistra del partito, il prescelto sarà uno dei primi due, entrambi ex bersaniani. Se invece si punterà ad allargare la maggioranza al centro, non potrà che esser Guerini. Uno mai stato di sinistra-sinistra.
In un modo o nell' altro la maggioranza in parlamento si troverà e la legislatura proseguirà tranquillamente.

E le opposizioni?
Le opposizioni strilleranno per andare ad elezioni anticipate, arrivando ad insultare Mattarella perché non scioglie il parlamento. Non sanno, i tapini, che il parlamento è sovrano e nulla e nessuno, non Mattarella e nemmeno l' esercito dei marines, può sciorglielo se si rifiuta perché dispone di una maggioranza. Naturalmente tutto quanto sopra è una ipotesi molto remota, perché il referendum lo vincerà il si.

martedì 17 maggio 2016

Se in Italia c' è poca libertà di stampa non è a causa di un regime renziano

Non solo il M5S ma anche le altre opposizioni, ci ricordano sempre che in fatto di libertà di stampa, l' Italia è al 77° posto. Secondo loro ciò è dovuto al regime renziano sui quotidiani. Invece se siamo a fondo classifica, lo si deve al fatto che molti giornalisti vivono sotto scorta per le minacce subite e alle ingerenze del Vaticano. Non lo dice l' Unità ma il Fatto Quotidiano, citando la ricerca di Reporters senza frontiere. Purtroppo i pentastellati non leggono nemmeno il FQ, che infatti ha perso 25 mile copie in un anno, diversamente saprebbero che la colpa non è del controllo renziano sui giornali, che esiste solo nei loro deliri. Anzi, sono certo che per esprimere un giudizio tanto negativo, i Reporters abbiano tenuto conto anche della vergognosa rubrica "Il giornalista del giorno", apparsa per diverse settimane sul blog di Grillo, dove si offendevano e irridevano i giornalisti la cui unica colpa era quella di criticare il M5S e il suo padrone.

Qui l' articolo del FQ

lunedì 16 maggio 2016

Amici, non lasciatevi sfuggire l' occasione per versare il 2x1000 al PD!

Cari amici, compagni, paesani, concittadini e connazionali. Maggio è il mese della dichiarazione dei redditi. Come sapete, da un paio di anni è possibile destinare il 2x1000 al sostegno del nostro partituccio bello. E' facilissimo, basterà scriviate M20 nella casella apposita. Nient' altro. Matteo ringrazia anticipatamente.



giovedì 12 maggio 2016

Fatto e Libero se ne fregano dei diritti civili, preferendo spalare fango su Sala

Quasi tutti quotidiani italiani, del nord, centro e sud, dedicano stamane il loro titolo d' apertura all' approvazione della legge sui diritti civili. Persino l' Avvenire, giornale dei vescovi, e il Giornale lo fanno. Seppur per criticarla. Indovinate quali sono le uniche eccezioni. Bravi avete indovinato: il Fatto Quotidiano e Libero. Dopo 30 anni di tentativi un governo è finalmente riuscito a fare una legge a favore delle coppie di fatto, gay e non, ma per i fogliacci spazzatura di Travaglio e Belpietro era più importante spalare fango su Sala, candidato del PD a Milano.

martedì 10 maggio 2016

Mosca 9 maggio, parata della vittoria sul nazifascismo sulla piazza Bella

Eh si, perché Krasnaya plosciàd significa piazza Rossa ma anche Bella. E poiché di rosso non è rimasto più niente (sigh), chiamiamola piazza Bella. Le note sono quelle della "Preobrazhensky" , bellissima marcia militare risalente ai tempi di Pietro il Grande. Il filmato è del 2009, ma la parata viene ripetuta ogni anno allo stesso modo.

lunedì 9 maggio 2016

Lasciamo che la riforma costituzionale la faccia chi se ne intende

Mi chiedo perché la riforma costituzionale non la facciamo fare a chi se ne intende, come i pentastellati ad esempio. A cominciare da Di Maio, il quale ci ricorda sempre che Renzi non è stato eletto da nessuno. Passando per la Lombardi, secondo la quale per fare il PdR non esiste un' età minima. Arrivando al deputato De Rosa, uno che la Carta la conosce a memoria a partire dall' art. 1 E finendo in bellezza con Grillo, il quale accusò la Consulta d' averci messo 8 anni a sancire l' incostituzionalità del porcellum...

mercoledì 4 maggio 2016

Ecco cos' accadrà se la riforma costituzionale verrà bocciata

1) Le amministrazioni provinciali verranno ripristinate.
2) I senatori rimarranno in numero di 316
3) Riprenderà il rimpallo delle leggi tra Camera e Senato
4) Il referendum propositivo non sarà introdotto nella Costituzione
5) Le indennità dei consiglieri regionali potranno superare quelle dei sindaci del capoluogo
6) I trasferimenti monetari ai gruppi regionali (quelli utilizzati da Fiorito per comprarsi Bmw e Land Rover e dal gruppo regionale Pdl per le feste con maschere a teste di maiale) riprenderanno.
7) Il vincolo della trasparenza per le PP.AA. non verrà introdotto in costituzione.
8) Non ci sarà alcun taglio al numero dei decreti legge.
9) Il Cnel non verrà abolito.
10) Conflitti tra Stato e regioni sulla legislazione concorrente (che non verrà abolita) continueranno e il contenzioso davanti alla Consulta aumenterà in modo esponenziale.


A proposito di quest' ultima voce, ammetto che tutti i conflitti tra Stato e Enti locali sorgono a causa della sciagurata riforma del Titolo V, fatta dall' Ulivo alla vigilia delle elezioni del 2001. Nel tentativo di depotenziare la richiesta di federalismo della Lega, quel governo varò in fretta e furia una legge che decentrava molte delle competenze statali. Una legge che nonostante venisse approvata dal referendum confermativo, ha sempre funzionato malissimo dando la stura a innumerevoli conflitti di competenza davanti alla Consulta. Conflitti che hanno ritardato e spesso bloccato opere pubbliche necessarie. Con la riforma costituzionale che voteremo il prossimo autunno, il governo mira a riappropriarsi di alcune di quelle competenze per "sbloccare l' Italia", come ha detto Renzi. Sempre sia lodato.