venerdì 30 settembre 2016

Ecco quel che accadrà se la riforma verrà bocciata

1) Poiché le province rimarranno in Costituzione, prima o poi dovremo tornare a rieleggere 110 amministrazioni provinciali.
2) I senatori rimarranno in numero di 316
3) Gli infiniti rinvii delle leggi tra Camera e Senato, continueranno *
4) Il referendum propositivo non sarà introdotto nella Costituzione...
5) Le indennità dei consiglieri regionali potranno superare quelle dei sindaci del capoluogo
6) I trasferimenti monetari ai gruppi regionali (quei soldi dai consiglieri utilizzati non per iniziative di partito, come prevede la norma, ma per acquisti personali) non verranno aboliti.
7) Il vincolo della trasparenza per le PP.AA. non verrà introdotto in costituzione.
8) Le leggi di iniziativa popolare non verranno discusse e finiranno in un cassetto. **
9) Il Cnel non verrà abolito.
10) Conflitti tra Stato e regioni sulla legislazione concorrente (che non verrà abolita) continueranno e il contenzioso davanti alla Consulta aumenterà in modo esponenziale.


* Citando il lodo Alfano o la legge Fornero, i contrari alla riforma sostengono che quando il parlamento vuole, le leggi vengono approvate in poche settimane. E' vero, ma dimenticano che nel primo caso il governo Berlusconi godeva di un' ampia maggioranza in entrambe le camere, nel secondo, governo Monti, la maggioranza era ancor più ampia dato che PD e PDL sostenevano entrambi quel governo tecnico. Quando si hanno cosi tanti seggi in più, è facile approvare le leggi in poco tempo.
** E' vero che di firme per la presentazione ne occorreranno 150mila, non più 50 mila. Ma il parlamento avrà l' obbligo di discuterle. Non accadrà più quel che accadde alle 300 mila firme per un parlamento pulito, presentate qualche anno fa dallo stesso Grillo e finite dimenticate in un cassetto.

2 commenti:

Platone ha detto...

È ufficiale: per il fisco italiano i paradisi fiscali non esistono più, si può commerciare liberamente con qualsiasi società offshore e perfino scaricarsi le spese e i pagamenti effettuati dalla dichiarazione dei redditi senza giustificazioni.
La rivoluzione copernicana che ha drasticamente cambiato verso ai vecchi e superati metodi per mettere almeno un freno all’evasione, alle frodi e alle fughe di capitali, è contenuta in un comma della legge di Stabilità 2016.
Sfuggito all’occhio dei più, una circolare dell’Agenzia delle Entrate gli ha dato in questi giorni piena attuazione.

Un appello a Silvio Berlusconi: mi pento amaramente di averla sbertucciata ed offesa per anni, neppure lei era arrivato a tanto.

Socrate ha detto...

Però aboliamo il CNEL... (e risparmiamo 7 milioni, mica cotiche)